📘 VI RACCONTO LA STORIA DELLA FILOSOFIA 5
Dalla critica antropologica di Ludwig Feuerbach alla rivoluzione esistenziale di Søren Kierkegaard, questo volume attraversa oltre un secolo e mezzo di pensiero europeo. Si passa così dalla forza sovversiva del materialismo storico di Karl Marx alla genealogia della morale e alla sfida radicale di Friedrich Nietzsche, fino alla fondazione della fenomenologia con Edmund Husserl e alla filosofia della durata di Henri Bergson.
L'opera esplora il processo come paradigma del reale con Alfred North Whitehead, l’estetica e la libertà dello spirito in Benedetto Croce, la limpida razionalità di Bertrand Russell, la fenomenologia dei valori di Max Scheler e la filosofia delle forme simboliche di Ernst Cassirer. Accanto a loro, il neoidealismo di Giovanni Gentile, l’ampio affresco storico-culturale di Oswald Spengler, l’empirismo logico di Moritz Schlick, l’antropologia scientifica di Bronislaw Malinowski e l’epistemologia poetica di Gaston Bachelard delineano un panorama intellettuale in rapida trasformazione.
Si incontrano poi le analisi critiche della società e della reificazione proposte da György Lukács, la rivoluzione linguistica di Ludwig Wittgenstein, l’ontologia fondamentale e la questione dell’essere in Martin Heidegger, fino al rigore analitico di Rudolf Carnap e alla riflessione politico-culturale di Antonio Gramsci. La teoria critica è rappresentata dalle profonde diagnosi sociali di Max Horkheimer e Herbert Marcuse, mentre l’ermeneutica filosofica trova la sua più alta sistemazione in Hans-Georg Gadamer.
Il percorso prosegue con l’originalità psicoanalitica e strutturale di Jacques Lacan, la rivoluzione epistemologica del falsificazionismo di Karl Popper e l’antropologia sistemica di Gregory Bateson. Jean-Paul Sartre, esistenzialista e intellettuale impegnato, la cui filosofia della libertà e dell’angoscia segna profondamente il contesto filosofico e politico della sua epoca sta accanto a Raymond Aron offre una prospettiva liberale e controcorrente, lucida nel denunciare i pericoli ideologici del Novecento.
Emmanuel Lévinas ci conduce nell’incontro con l’Altro e nella critica ai totalitarismi del pensiero, intrecciando radici ebraiche e greche del pensiero europeo. Claude Lévi-Strauss rivoluziona l’antropologia con lo strutturalismo, aprendo nuovi orizzonti di analisi culturale e critica dell’etnocentrismo. Marshall McLuhan ci fa riflettere sul ruolo dei media e del determinismo tecnologico, mentre Paul Ricoeur esplora simboli, ermeneutica e ricerca del senso in un mondo complesso e frammentato.
La semiologia e la decostruzione trovano nuove voci in Roland Barthes e Jacques Derrida, mentre pensatori come Gilles Deleuze, Paul Michel Foucault e Ivan Illich interrogano potere, istituzioni e conoscenza, ponendo domande radicali sul nostro presente. Jürgen Habermas, Jean Baudrillard e Emanuele Severino offrono prospettive critiche e riflessive sul sociale, il reale e la cultura contemporanea.
Dalla riflessione su identità, genere e performance di Judith Butler, all’ontologia ecologica di Timothy Morton, fino alle filosofie speculative e radicali di Philip Goff e Reza Negarestani, questo volume presenta un panorama ricco e articolato, in cui pensiero filosofico e vita culturale si intrecciano in dialogo vivo con la modernità.
Dalla critica antropologica di Ludwig Feuerbach alla rivoluzione esistenziale di Søren Kierkegaard, questo volume attraversa oltre un secolo e mezzo di pensiero europeo. Si passa così dalla forza sovversiva del materialismo storico di Karl Marx alla genealogia della morale e alla sfida radicale di Friedrich Nietzsche, fino alla fondazione della fenomenologia con Edmund Husserl e alla filosofia della durata di Henri Bergson.
L'opera esplora il processo come paradigma del reale con Alfred North Whitehead, l’estetica e la libertà dello spirito in Benedetto Croce, la limpida razionalità di Bertrand Russell, la fenomenologia dei valori di Max Scheler e la filosofia delle forme simboliche di Ernst Cassirer. Accanto a loro, il neoidealismo di Giovanni Gentile, l’ampio affresco storico-culturale di Oswald Spengler, l’empirismo logico di Moritz Schlick, l’antropologia scientifica di Bronislaw Malinowski e l’epistemologia poetica di Gaston Bachelard delineano un panorama intellettuale in rapida trasformazione.
Si incontrano poi le analisi critiche della società e della reificazione proposte da György Lukács, la rivoluzione linguistica di Ludwig Wittgenstein, l’ontologia fondamentale e la questione dell’essere in Martin Heidegger, fino al rigore analitico di Rudolf Carnap e alla riflessione politico-culturale di Antonio Gramsci. La teoria critica è rappresentata dalle profonde diagnosi sociali di Max Horkheimer e Herbert Marcuse, mentre l’ermeneutica filosofica trova la sua più alta sistemazione in Hans-Georg Gadamer.
Il percorso prosegue con l’originalità psicoanalitica e strutturale di Jacques Lacan, la rivoluzione epistemologica del falsificazionismo di Karl Popper e l’antropologia sistemica di Gregory Bateson. Jean-Paul Sartre, esistenzialista e intellettuale impegnato, la cui filosofia della libertà e dell’angoscia segna profondamente il contesto filosofico e politico della sua epoca sta accanto a Raymond Aron offre una prospettiva liberale e controcorrente, lucida nel denunciare i pericoli ideologici del Novecento.
Emmanuel Lévinas ci conduce nell’incontro con l’Altro e nella critica ai totalitarismi del pensiero, intrecciando radici ebraiche e greche del pensiero europeo. Claude Lévi-Strauss rivoluziona l’antropologia con lo strutturalismo, aprendo nuovi orizzonti di analisi culturale e critica dell’etnocentrismo. Marshall McLuhan ci fa riflettere sul ruolo dei media e del determinismo tecnologico, mentre Paul Ricoeur esplora simboli, ermeneutica e ricerca del senso in un mondo complesso e frammentato.
La semiologia e la decostruzione trovano nuove voci in Roland Barthes e Jacques Derrida, mentre pensatori come Gilles Deleuze, Paul Michel Foucault e Ivan Illich interrogano potere, istituzioni e conoscenza, ponendo domande radicali sul nostro presente. Jürgen Habermas, Jean Baudrillard e Emanuele Severino offrono prospettive critiche e riflessive sul sociale, il reale e la cultura contemporanea.
Dalla riflessione su identità, genere e performance di Judith Butler, all’ontologia ecologica di Timothy Morton, fino alle filosofie speculative e radicali di Philip Goff e Reza Negarestani, questo volume presenta un panorama ricco e articolato, in cui pensiero filosofico e vita culturale si intrecciano in dialogo vivo con la modernità.
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