16 Agosto 2025
NAT RUSSO COMMUNICATION
Tutti i mondi. Tutti i giorni.
Accadeva quel giorno
Accadeva quel giorno
Si cerca, senza successo, di far passare per soluzioni della mobilità, ideologie urbanistiche chiamate con nomi suggestivi ma fuorvianti: pedonalizzazione spinta, piste ciclabili, mobilità leggera e sostenibile, parcheggi di cintura con navetta, servizio pubblico, elogio della lentezza. Se solo si guardasse alle città che hanno risolto molti problemi di circolazione, si scoprirebbe che lo hanno fatto dotandosi di parcheggi per auto, moto e bici a pedalata assistita, nei posti in cui le persone desiderano recarsi.Anche a Savona questo è possibile, con park smart green automatizzati verticali, distanti tra loro non più di 200 m., e tutto senza demolire nulla e senza spendere un solo euro pubblico. Esistono società specializzate che investono in queste soluzioni, fruttuose per loro e utili per la comunità.Di seguito troverete un piano di collocazione di 27 (ventisette!!!) park verticali per Savona.
https://youtu.be/G7tTk9ICJ3g?si=mrYCBDwOlsxqJ7wX
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Fare città
Fare città
Storia dell'architettura: Architettura organica
Quando l’uomo e la natura parlano la stessa lingua
Immaginiamo una casa che non si impone sul paesaggio, ma sembra crescere da esso, come un albero dalla sua radice. Una casa in cui le linee delle pareti e i colori dei materiali si intrecciano con la luce, il vento, l’ombra degli alberi e il fluire dell’acqua vicina. Questo non è un sogno romantico, ma il cuore pulsante di una visione architettonica che ha cambiato per sempre il modo di pensare gli spazi abitati: l’architettura organica.
Nata come ramo dell’architettura moderna, l’architettura organica si pone un obiettivo tanto semplice quanto rivoluzionario: creare armonia tra l’uomo e la natura, fondendo ambiente costruito e ambiente naturale in un unico sistema equilibrato. Gli elementi artificiali creati dall’uomo – edifici, arredi, impianti – non sono corpi estranei, ma parti integranti di un organismo vivente, lo spazio architettonico. In questa visione, ogni dettaglio – dal disegno di una finestra alla disposizione di una stanza – dialoga con il paesaggio, così come in una società organica ogni parte coopera per il bene dell’insieme.
A esprimere al meglio questa idea fu il grande maestro e fondatore del movimento, Frank Lloyd Wright. Per lui, l’architettura non doveva piegarsi a mode passeggere o a canoni imposti dall’esterno, ma nascere libera, capace di interpretare ogni tema in modo unico, mantenendo una coerenza profonda con l’insieme e raggiungendo una perfezione formale che, nelle sue opere, diventa quasi inevitabile. Scriveva Wright:
«Risultato dell’arte del costruire dovrebbe essere una poetica serenità anziché una “efficienza” mortale.»
Immaginiamo una casa che non si impone sul paesaggio, ma sembra crescere da esso, come un albero dalla sua radice. Una casa in cui le linee delle pareti e i colori dei materiali si intrecciano con la luce, il vento, l’ombra degli alberi e il fluire dell’acqua vicina. Questo non è un sogno romantico, ma il cuore pulsante di una visione architettonica che ha cambiato per sempre il modo di pensare gli spazi abitati: l’architettura organica.
Nata come ramo dell’architettura moderna, l’architettura organica si pone un obiettivo tanto semplice quanto rivoluzionario: creare armonia tra l’uomo e la natura, fondendo ambiente costruito e ambiente naturale in un unico sistema equilibrato. Gli elementi artificiali creati dall’uomo – edifici, arredi, impianti – non sono corpi estranei, ma parti integranti di un organismo vivente, lo spazio architettonico. In questa visione, ogni dettaglio – dal disegno di una finestra alla disposizione di una stanza – dialoga con il paesaggio, così come in una società organica ogni parte coopera per il bene dell’insieme.
A esprimere al meglio questa idea fu il grande maestro e fondatore del movimento, Frank Lloyd Wright. Per lui, l’architettura non doveva piegarsi a mode passeggere o a canoni imposti dall’esterno, ma nascere libera, capace di interpretare ogni tema in modo unico, mantenendo una coerenza profonda con l’insieme e raggiungendo una perfezione formale che, nelle sue opere, diventa quasi inevitabile. Scriveva Wright:
«Risultato dell’arte del costruire dovrebbe essere una poetica serenità anziché una “efficienza” mortale.»
Spectacularia
“Solo per te Lucia”, sottotitolata “La canzone dell’amore”, è una delle più celebri romanze italiane dell’epoca prebellica. Scritta nel 1930 da Cesare Andrea Bixio (musica) e Bixio Cherubini (testo), la canzone fu portata al successo dal tenore Beniamino Gigli, che la rese un’icona del repertorio sentimentale italiano.
È una dichiarazione d’amore assoluto e appassionato, espressa con la voce vibrante della lirica popolare. Il nome Lucia diventa universale, simbolo della donna idealizzata e amata. Il testo, semplice e diretto, colpisce per la sua purezza emotiva, per la devozione che trasmette: “Solo per te Lucia, canto il mio cuore”.
Babele sempre

La voce della libertà in versi
Il 15 gennaio 1902, a Salonicco – allora parte dell’Impero Ottomano e oggi città della Grecia – nasceva Nazım Hikmet Ran, destinato a diventare una delle voci poetiche più intense e rivoluzionarie del XX secolo. Veniva da una famiglia di intellettuali: un ambiente colto, impregnato di libri, discussioni politiche e curiosità verso il mondo. La sua infanzia si svolse tra Istanbul e varie città dell’Anatolia, in un crocevia di culture, profumi e lingue diverse. Fin da ragazzo, Hikmet nutrì due grandi passioni, destinate a intrecciarsi indissolubilmente: la letteratura e la politica.
Da giovane frequentò l’Accademia della Marina Ottomana, ma ben presto comprese che la sua vera vocazione non era solcare i mari, bensì le onde della parola e dell’azione politica. Lasciò gli studi militari per inseguire un sogno che non era solo artistico: usare la poesia come strumento di rivoluzione e libertà.
Filosofia da due soldi
Filosofia da due soldi
Storia della filosofia: Rorty 1931
Richard Rorty (1931–2007)
Il filosofo che trasformò la verità in una pratica di conversazione
Immagina la filosofia come una grande sala da pranzo. Per secoli molti pensatori hanno cercato “la ricetta perfetta” — la Verità con la V maiuscola — capace di valere sempre e per chiunque. Richard Rorty entra in quella sala, si siede, ascolta, e poi propone un cambio di menu: smettiamo di cercare la ricetta definitiva e impariamo, invece, a cucinare meglio insieme. La filosofia, dice, non deve essere il giudice supremo che misura tutto, ma una forma di conversazione creativa che aiuta le persone a capirsi e a vivere con più giustizia.
Una vita tra scuole diverse
Rorty nasce a New York nel 1931, in una famiglia di intellettuali progressisti. Studia prestissimo (entra all’università da giovanissimo), si forma nella tradizione analitica americana, poi insegna a lungo a Princeton. Negli anni Ottanta si sposta verso le humanities a Virginia e quindi a Stanford, segno visibile della sua “traversata”: da specialista del linguaggio e della logica a pensatore pubblico che dialoga con letteratura, politica e cultura. Non cambia mestiere: allarga l’officina.
La svolta: addio “specchio della natura”
La tesi centrale che lo rende famoso è un addio. Rorty saluta l’idea che la conoscenza sia uno “specchio” che riflette la realtà così com’è. Non esiste un punto d’osservazione neutro fuori dal linguaggio, fuori dalla storia, fuori dalle pratiche umane. Esistono, invece, usi del linguaggio più o meno utili a risolvere problemi, a coordinare azioni, a ridurre la sofferenza.
Impara l'arte e mettila da parte

Il maestro dei colori e delle forme
Il 19 marzo 1888, a Bottrop, in Germania, nasceva Josef Albers, destinato a diventare una figura cardine dell’arte astratta e della teoria del colore del XX secolo. Fin da giovane mostrò una curiosità inesauribile per la forma, il segno e la luce, qualità che lo portarono a studiare pittura a Berlino, Essen e Monaco di Baviera, immergendosi nei fermenti artistici dell’epoca.
Il 1920 segnò una svolta decisiva: Albers entrò nel Bauhaus di Weimar, la celebre scuola che univa arte, artigianato e architettura in una visione nuova e radicale. Cinque anni più tardi, quando il Bauhaus si trasferì a Dessau, non era più solo uno studente: era diventato professore.
La ricerca di instabilità nella pittura
Negli anni del Bauhaus, le opere di Albers si posero un obiettivo chiaro: sovvertire il carattere statico della pittura, restituendo alle forme una vibrazione instabile, una tensione interna capace di mettere lo spettatore in dialogo attivo con l’immagine. Per ottenere questo risultato, sviluppò un linguaggio personale fatto di modelli geometrici astratti ripetuti e di un uso quasi esclusivo dei colori primari.
Non si limitò alla pittura: realizzò stampe, progetti di mobili, lavori in metallo, ma soprattutto collage di vetro colorato. In questi ultimi, la luce non era semplicemente un elemento esterno, ma diventava materia viva: le superfici trasparenti e colorate mutavano continuamente aspetto a seconda dell’illuminazione, creando un’opera in costante metamorfosi.
Vorrei guadagnare

Il professore che insegnò al mondo come leggere l’economia
In un gelido giorno del 1915, a Gary, nell’Indiana, nacque Paul Anthony Samuelson, destinato a diventare una delle menti più brillanti e influenti della storia dell’economia. Cresciuto in un’America in fermento, tra le promesse del “sogno americano” e le ombre delle crisi economiche, Samuelson mostrò fin da ragazzo un’insaziabile curiosità per capire come e perché i mercati si muovono, cosa fa crescere un’economia e perché, talvolta, le nazioni prosperano mentre altre si inabissano nella recessione.
Più tardi, ricordando i suoi anni di formazione, disse con ironia:
«Studiare economia mi ha salvato dalla superstizione… e forse mi ha reso più scettico sulle certezze assolute.»
La rivoluzione dei libri di testo
Il 1948 fu un anno spartiacque: Samuelson pubblicò “Economics”, un manuale universitario destinato a cambiare per sempre il modo in cui l’economia veniva insegnata. Non era un arido trattato per specialisti, ma un’opera chiara, organizzata e ricca di esempi reali, che rendeva i concetti economici accessibili anche a chi non aveva mai visto un grafico o un’equazione.
Il libro fu tradotto in decine di lingue, vendette milioni di copie e formò generazioni di studenti in ogni angolo del mondo. In molti paesi, soprattutto negli anni Cinquanta e Sessanta, “Samuelson” divenne quasi sinonimo di “corso di economia”.
Tecnologia amica mia

L’uomo che fece cantare la materia
12 agosto 1887, Vienna. In una città che brulica di musica, caffè e scienza, nasce Erwin Schrödinger. Figlio unico, educato in casa tra esperimenti, letture e lunghe passeggiate con il padre, cresce in quell’Europa che sta per scoprire l’invisibile: i quanti, gli atomi, il nucleo. A Vienna studia fisica con Franz Exner e Friedrich Hasenöhrl; nel 1910 consegue il dottorato. La Prima guerra mondiale lo arruola come ufficiale d’artiglieria: esperienza dura, ma anche laboratorio mentale dove l’ordine matematico e il caso si sfiorano di continuo.
Negli anni successivi insegna a Jena, Stoccarda, Breslavia e, soprattutto, Zurigo (1921–1927). È qui che il giovane professore, ispirato dall’idea delle onde di materia di de Broglie, trova la sua voce.
L’equazione che cambiò la fisica
Tra il 1925 e il 1926 Schrödinger mette per iscritto ciò che tanti sospettavano: la materia ha un doppio volto, corpuscolare e ondulatorio. Nasce così l’equazione di Schrödinger, un’equazione d’onda che descrive come evolve nel tempo lo stato quantistico di una particella.
De gustibus
L’anatomia del pollo – viaggio gastronomico tra ali, petti e frattaglie
Il pollo non è solo “pollo arrosto della domenica”. È un piccolo scrigno di sorprese culinarie, dove ogni pezzo ha una personalità precisa, un carattere, e perfino una destinazione d’uso quasi scritta nel DNA… o meglio, nel collagene.
Immaginiamolo come una compagnia teatrale: ogni parte ha un ruolo, dal protagonista al comprimario, fino a quelle comparse silenziose che, senza farsi notare, reggono l’intera scena.
🎩 Il protagonista elegante: il petto
Il petto di pollo è il divo del gruppo: magro, tenero, dal sapore delicato. Sta bene in qualsiasi abito — arrosto, impanato, in fettine, a bocconcini — e piace a tutti, dai bambini ai salutisti.
C’è solo una condizione: non farlo annoiare in cottura. Un petto cotto troppo diventa stopposo e secco come una riunione aziendale il venerdì sera. Per evitarlo, coccolatelo: marinature, cotture brevi, o un po’ di umidità in pentola lo renderanno irresistibile.
Meta del giorno
🏞️ TOUR "MERAVIGLIE DELL'EMILIA ROMAGNA" – ITALIA
🗓️ Durata: 7 giorni | 📍 Regione: EMILIA ROMAGNA (Italia Nord)
🧳 Partenza consigliata: Bologna | Periodo ideale: Primavera – Autunno
🧳 Partenza consigliata: Bologna | Periodo ideale: Primavera – Autunno
🏙️ Giorno 1 – Bologna: torri, portici e sapori
- Visita a Piazza Maggiore, le Due Torri e la Basilica di San Petronio
- Degustazione di mortadella e tigelle in centro storico
- Pernottamento: Hotel Porta San Mamolo, Bologna – €130
- Visita a Piazza Maggiore, le Due Torri e la Basilica di San Petronio
- Degustazione di mortadella e tigelle in centro storico
- Pernottamento: Hotel Porta San Mamolo, Bologna – €130
🚗 Giorno 2 – Modena: motori e tradizioni
- Museo Ferrari a Maranello e Acetaia tradizionale di Aceto Balsamico
- Passeggiata nel centro storico e Duomo UNESCO
- Pernottamento: Hotel Rua Frati, Modena – €140
- Museo Ferrari a Maranello e Acetaia tradizionale di Aceto Balsamico
- Passeggiata nel centro storico e Duomo UNESCO
- Pernottamento: Hotel Rua Frati, Modena – €140
⛪ Giorno 3 – Parma: arte e cucina
- Visita al Duomo, Battistero e Teatro Regio
- Degustazione di Parmigiano Reggiano e prosciutto di Parma
- Pernottamento: NH Parma – €130
- Visita al Duomo, Battistero e Teatro Regio
- Degustazione di Parmigiano Reggiano e prosciutto di Parma
- Pernottamento: NH Parma – €130
Come sopravvivere con l'informatica
Hardware – Viaggio dentro al cuore del computer
Immagina di avere davanti a te un misterioso scrigno di metallo o plastica: un computer. Sembra solo un oggetto, ma dentro custodisce un mondo fatto di componenti, collegamenti e “piccoli operai” invisibili che lavorano in sincronia per trasformare i tuoi clic, le tue parole e le tue idee in azioni concrete.
In questa avventura scopriremo chi sono questi operai, come lavorano e perché ognuno è indispensabile.
🔹 1. Hardware e software – Il corpo e la mente
La prima distinzione fondamentale è tra hardware e software.
- Hardware: tutto ciò che puoi toccare, pesare e spostare. La tastiera sotto le dita, lo schermo davanti agli occhi, il mouse, le casse, il disco rigido, la stampante… persino i cavi.
- Software: ciò che non puoi vedere o toccare, ma che fa muovere tutto. Sono i programmi, le app, il sistema operativo. Senza software, l’hardware è come un corpo immobile.
🧠 Metafora utile: pensa al computer come a una persona.
- L’hardware è il corpo: muscoli, ossa, organi.
- Il software è la mente: pensieri, logica, decisioni.
Uno senza l’altro non può funzionare.
La scienza delle piccole grandi cose
La scienza delle piccole grandi cose
Diamo i Numeri
Ehi, benvenut* nel Luna Park dei Numeri! 🎡
Niente formule indigeribili all’ingresso: oggi facciamo un giro tra giostre, stand e giochi dove i numeri parlano, cambiano vestito, si travestono da lucine di computer e perfino ballano sul palco dei piani complessi. La matematica può essere ostica? Sì. Ma con la guida giusta diventa una storia da raccontare a cena.
Niente formule indigeribili all’ingresso: oggi facciamo un giro tra giostre, stand e giochi dove i numeri parlano, cambiano vestito, si travestono da lucine di computer e perfino ballano sul palco dei piani complessi. La matematica può essere ostica? Sì. Ma con la guida giusta diventa una storia da raccontare a cena.
🌱 Dalla pecora allo smartphone: viaggio negli insiemi numerici
🟢 Naturali (ℕ): il primo biglietto d’ingresso
All’inizio erano 0, 1, 2, 3, …. I numeri naturali nascono quando qualcuno deve contare cose concrete: pecore, anfore, passi. Sono la contabilità della vita quotidiana: l’età, il numero civico, il contapassi che dice “oggi 7 432!”.Con i naturali impari le operazioni base: somma, sottrazione (finché non vai sotto zero), moltiplicazione (che è una somma veloce).🎒 Esempio lampo: quanti giorni mancano alla fine del mese?Se il mese ha 30 giorni e oggi è il 18, fai 30 − 18 = 12. Naturale, appunto.💡 Mini trucco: lo 0 non “conta” cose, ma segna l’assenza. È il posto vuoto in fila: fondamentale per scrivere numeri lunghi (prova a immaginare 100 senza lo 0!)
💡 Mini trucco: lo 0 non “conta” cose, ma segna l’assenza. È il posto vuoto in fila: fondamentale per scrivere numeri lunghi (prova a immaginare 100 senza lo 0!)
Il quesito post umano
Il quesito post umano
Lente Gravitazionale della Luce:Quando la Gravità Piega l’Universo
1. Introduzione: La magia della luce che curva
Immagina di camminare lungo una strada dritta e di vedere una pozzanghera che riflette il cielo in modo distorto. Ora sostituisci la strada con lo spazio, la pozzanghera con una galassia e il cielo con la luce di stelle lontane. La luce, quando passa vicino a un oggetto massiccio, come una stella o un ammasso di galassie, non percorre più una linea perfettamente retta. Essa viene deviata dal campo gravitazionale della massa, creando effetti sorprendenti, come immagini duplicate o anelli di luce perfetti. Questo fenomeno si chiama lente gravitazionale ed è uno degli esperimenti più spettacolari della teoria della relatività generale di Einstein.
2. Lo spazio-tempo e la curvatura della luce
Secondo la relatività generale, la gravità non è solo una forza che attrae oggetti. In realtà, la gravità curva lo spazio-tempo stesso. Ogni massa, piccola o grande, crea una "depressione" nel tessuto dello spazio-tempo, un po’ come una biglia appoggiata su un lenzuolo teso. La luce, pur non avendo massa, segue la traiettoria più breve nello spazio curvo, che risulta deviata rispetto al percorso rettilineo originario.
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