📘STORIA DELL'ARTE 2
Luce, Simbolo e Materia: Viaggio nell’Arte Medievale
Dall’eredità dell’antichità alla soglia dell’Umanesimo, questo volume ricostruisce il lungo cammino dell’arte medievale come esperienza totale dello spirito e della forma. Non un semplice repertorio di stili o scuole, ma la narrazione di una civiltà che, nel corso di secoli, seppe trasformare la fede in immagine, la teologia in architettura, la materia in luce.
Il percorso inizia con la trasformazione del linguaggio figurativo tra Tardoantico e Cristianesimo, dove il simbolo si fa strumento di conoscenza e la figura umana si trasfigura nella visione dello Spirito. Da Costantinopoli e Ravenna, capitali di un Oriente che non tramonta, alla Roma delle rovine e delle rinascite, si dipana la trama di un mondo che cerca l’eternità nella forma e il divino nella trasparenza del colore.
Nel cuore del libro, ampie sezioni sono dedicate alla cultura bizantina e paleocristiana, ai mosaici e alle basiliche, all’iconografia delle catacombe e alla nascita di un’arte sacra che traduce in immagine l’invisibile. Seguono i capitoli sul Romanico, con la sua pietra “parlante” e i cicli murali che educano e commuovono, e sul Gotico, dove la scultura si fa pensiero, la luce diventa architettura e la cattedrale un organismo teologico di vetro e proporzione.
Dalla “maniera bizantina” alla rivoluzione di Giotto, la narrazione accompagna il lettore attraverso la crisi del simbolo e la nascita della visione prospettica. La pittura tra XII e XIV secolo rivela le prime conquiste dello sguardo borghese, la nuova funzione della luce e il lento emergere dell’individuo come centro del mondo sensibile.
Il libro culmina con due capitoli-soglia: “L’Illusione Perfetta”, dedicato alla nascita della pittura ottica e alla finestra come metafora teologica, e “Firenze e la Rivoluzione del Rinascimento”, dove si compie il passaggio dalla fede alla ragione, dall’immagine simbolica alla visione misurata. L’epilogo, “Viaggio da Firenze alle Corti d’Italia”, traccia la geografia dell’arte rinascimentale e della sua eredità diffusa: da Napoli a Venezia, da Urbino a Milano, da Roma alle corti padane.
In queste pagine, l’arte medievale non è un’età oscura ma un laboratorio di idee, in cui teologia, filosofia e artigianato si fondono per dare origine a una delle più alte civiltà figurative dell’umanità.
Luce, Simbolo e Materia: Viaggio nell’Arte Medievale
Dall’eredità dell’antichità alla soglia dell’Umanesimo, questo volume ricostruisce il lungo cammino dell’arte medievale come esperienza totale dello spirito e della forma. Non un semplice repertorio di stili o scuole, ma la narrazione di una civiltà che, nel corso di secoli, seppe trasformare la fede in immagine, la teologia in architettura, la materia in luce.
Il percorso inizia con la trasformazione del linguaggio figurativo tra Tardoantico e Cristianesimo, dove il simbolo si fa strumento di conoscenza e la figura umana si trasfigura nella visione dello Spirito. Da Costantinopoli e Ravenna, capitali di un Oriente che non tramonta, alla Roma delle rovine e delle rinascite, si dipana la trama di un mondo che cerca l’eternità nella forma e il divino nella trasparenza del colore.
Nel cuore del libro, ampie sezioni sono dedicate alla cultura bizantina e paleocristiana, ai mosaici e alle basiliche, all’iconografia delle catacombe e alla nascita di un’arte sacra che traduce in immagine l’invisibile. Seguono i capitoli sul Romanico, con la sua pietra “parlante” e i cicli murali che educano e commuovono, e sul Gotico, dove la scultura si fa pensiero, la luce diventa architettura e la cattedrale un organismo teologico di vetro e proporzione.
Dalla “maniera bizantina” alla rivoluzione di Giotto, la narrazione accompagna il lettore attraverso la crisi del simbolo e la nascita della visione prospettica. La pittura tra XII e XIV secolo rivela le prime conquiste dello sguardo borghese, la nuova funzione della luce e il lento emergere dell’individuo come centro del mondo sensibile.
Il libro culmina con due capitoli-soglia: “L’Illusione Perfetta”, dedicato alla nascita della pittura ottica e alla finestra come metafora teologica, e “Firenze e la Rivoluzione del Rinascimento”, dove si compie il passaggio dalla fede alla ragione, dall’immagine simbolica alla visione misurata. L’epilogo, “Viaggio da Firenze alle Corti d’Italia”, traccia la geografia dell’arte rinascimentale e della sua eredità diffusa: da Napoli a Venezia, da Urbino a Milano, da Roma alle corti padane.
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