19 Agosto 2025
NAT RUSSO COMMUNICATION
Tutti i mondi. Tutti i giorni.
Accadeva quel giorno
Accadeva quel giorno
RAZIONALIZZAZIONE VIARIA DELL'OLTRELETIMBRO
Introduzione
L’urbanistica moderna non si limita alla semplice organizzazione dello spazio edificato, ma si estende alla gestione complessa dei flussi di mobilità, alla sicurezza stradale e alla fruibilità degli spazi pubblici. Ogni città rappresenta un sistema integrato in cui viabilità, edifici, aree verdi e servizi devono interagire armonicamente, garantendo efficienza, sostenibilità e qualità della vita per i cittadini. La pianificazione urbana si fonda su principi di razionalizzazione del traffico, riduzione dei tempi di percorrenza, sicurezza stradale e ottimizzazione dello spazio disponibile, considerando sia le esigenze dei veicoli sia quelle dei pedoni, dei ciclisti e dei mezzi pubblici.
L’urbanistica moderna non si limita alla semplice organizzazione dello spazio edificato, ma si estende alla gestione complessa dei flussi di mobilità, alla sicurezza stradale e alla fruibilità degli spazi pubblici. Ogni città rappresenta un sistema integrato in cui viabilità, edifici, aree verdi e servizi devono interagire armonicamente, garantendo efficienza, sostenibilità e qualità della vita per i cittadini. La pianificazione urbana si fonda su principi di razionalizzazione del traffico, riduzione dei tempi di percorrenza, sicurezza stradale e ottimizzazione dello spazio disponibile, considerando sia le esigenze dei veicoli sia quelle dei pedoni, dei ciclisti e dei mezzi pubblici.
Fare città
Fare città
Storia dell'architettura: De Stijl
Immaginate un mondo in cui ogni linea, ogni colore e ogni spazio avesse un ordine rigoroso, un senso matematico che guida la percezione e l’emozione. Questo mondo esiste, almeno nell’arte e nell’architettura, ed è quello che ha creato De Stijl, movimento olandese fondato nel 1917. In olandese, “De Stijl” significa semplicemente Lo stile, ma quel nome racchiude una rivoluzione: il Neoplasticismo. Questo termine, coniato da Piet Mondrian e Theo van Doesburg nel manifesto pubblicato sul primo numero della rivista De Stijl, indicava una forma d’arte nuova, astratta, geometrica, essenziale.
L’arte del Neoplasticismo
Il neoplasticismo non era solo pittura: era un approccio totale all’arte. Qui, la distinzione tra pittura, scultura e architettura si dissolve. Come scrive Giulio Carlo Argan, “Nella poetica neo-plastica è estetico il puro atto costruttivo: combinare una verticale e una orizzontale oppure due colori elementari è già costruzione.” Per Mondrian, Vantongerloo, Rietveld, Oud o Van Eesteren, l’atto creativo era ridotto all’essenza: linee, piani e colori elementari diventavano strumenti per costruire armonia e proporzione.
In pittura, il neoplasticismo somigliava a un’operazione matematica. Tutto era basato su linee verticali e orizzontali, su campiture di colori primari e neutri, su rettangoli e quadrati, con l’obiettivo di creare equilibrio visivo e ordine assoluto. Mondrian, pubblicando tra il 1917 e il 1918 i suoi articoli sulla rivista De Stijl, descrisse la sua evoluzione dalla rappresentazione naturale alla forma pura, astratta e geometrica. Van Doesburg, con la serie di saggi De Nieuwe in de Schilder-kunst, illustrava come l’arte dovesse liberarsi dalle imitazioni della natura per esprimere emozioni attraverso la forma pura.
Spectacularia
1932 – "Bombolo": una canzone allegra e travolgente
"Bombolo", composta nel 1932 da Vittorio Mascheroni (musica) e Marf (testo), è una canzone che incarna lo spirito vivace e spensierato degli anni '30. La canzone deve il suo nome al personaggio che ne dà il titolo, una figura buffa e un po' goffa che rappresenta la parte più comica della società dell'epoca. Il ritornello orecchiabile e la melodia trascinante rendono "Bombolo" una delle canzoni più popolari dell'Italia dell'epoca.
Babele sempre

Raymond Queneau – Il giocoliere delle parole
Raymond Queneau nacque il 21 febbraio 1903 a Le Havre, una città portuale della Normandia. Da ragazzo mostrò subito un gusto particolare per le discipline più disparate: la filosofia, che studiò alla Sorbona di Parigi, ma anche la letteratura, la matematica e le scienze umane. Non era il tipo che si accontentava di un solo campo: amava curiosare, saltare da un’idea all’altra, e questo tratto lo accompagnerà per tutta la vita.
A Parigi entrò in contatto con gli ambienti surrealisti, affascinato dalla loro voglia di rovesciare regole e convenzioni. Ma ben presto se ne distaccò: il suo spirito libero e ironico non poteva adattarsi del tutto ai dogmi di un movimento. Scelse invece una strada personale, fatta di ricerca linguistica e di sperimentazione narrativa.
Durante la Seconda Guerra Mondiale trovò rifugio e lavoro presso la prestigiosa casa editrice Gallimard. Qui si fece strada fino a diventare direttore dell’Encyclopédie de la Pléiade, un’impresa editoriale monumentale che raccoglieva i grandi classici della cultura. Era il segno di quanto fosse stimato non solo come scrittore, ma anche come uomo di cultura a tutto tondo.
Filosofia da due soldi
Filosofia da due soldi
Storia della filosofia: Goff 1972
Ambiti: filosofia della mente, coscienza, panpsichismo contemporaneo
Philip Goff è oggi una delle voci più influenti nel dibattito filosofico sulla coscienza. Nato nel 1972 nel Regno Unito, Goff ha dedicato la sua carriera a esplorare uno dei problemi più affascinanti e complessi della filosofia e della scienza: come e perché la materia fisica dà origine all’esperienza soggettiva, al mondo interiore che ciascuno di noi vive.
1. Il problema della coscienza
Il problema della coscienza, noto anche come “hard problem” della filosofia della mente, consiste nell’individuare la connessione tra processi fisici cerebrali e esperienza soggettiva: il colore rosso, il gusto del caffè, il dolore o la gioia. La scienza moderna descrive i processi neurali con precisione, ma Goff osserva che queste spiegazioni non riescono a catturare il “come ci si sente” di tali processi.
Per affrontare questa lacuna, Goff propone il panpsichismo, una teoria secondo cui la coscienza non è un’eccezione riservata agli organismi complessi, ma una proprietà fondamentale della realtà. In altre parole, ogni unità di materia possiede, in qualche forma, una coscienza o esperienza. Questo rovescia la visione tradizionale secondo cui la coscienza emerge improbabilmente da sistemi complessi, trasformando l’esperienza soggettiva in un elemento costitutivo della realtà stessa.
Impara l'arte e mettila da parte
Alberto Savinio – Il fratello che dipingeva sogni ironici
Dietro lo pseudonimo Alberto Savinio si nasconde Andrea De Chirico (Atene, 1891 – Roma, 1952), fratello minore del celebre Giorgio. Ma attenzione: ridurlo al ruolo di “fratello di” sarebbe un torto. Savinio, infatti, fu scrittore, pittore, musicista, saggista, e in ciascuno di questi campi portò una cifra inconfondibile: un’ironia colta, capace di trasformare il mito in gioco e la cultura in spettacolo.
Giunto a Parigi, frequentò il mondo intellettuale e artistico più vivace del tempo, dai surrealisti alle riviste d’avanguardia. Pubblicò, scrisse, compose musica, ma soprattutto iniziò a farsi conoscere come pittore dalle mani irrequiete, pronto a mescolare mitologia e quotidiano con un tocco lieve e imprevedibile.
Savinio pittore: quando Ulisse incontra un pianoforte
Se Giorgio De Chirico dipingeva piazze metafisiche deserte, con statue malinconiche e ombre allungate, Alberto sembrava divertirsi a ribaltare i codici. Nei suoi quadri i miti antichi non hanno nulla di solenne: appaiono piuttosto come personaggi capitati per sbaglio in un mondo surreale, a metà fra sogno e caricatura.
Un Achille può trasformarsi in un eroe spaesato con tratti quasi da fumetto, mentre un Apollo può convivere, sulla tela, con sedie di legno, pianoforti o strane macchine. È come se Savinio avesse deciso di fare della pittura un teatro dell’assurdo: una scena in cui la mitologia scende dal piedistallo e si mette a chiacchierare con gli oggetti di tutti i giorni.
Questo gusto per il gioco visivo non era semplice eccentricità: era la sua maniera di smascherare le pose solenni della cultura, riportando i grandi miti a una dimensione ironica, più umana, quasi domestica.
Vorrei guadagnare
James M. Buchanan — il padre della teoria delle scelte pubbliche
Un profilo in due righe
Economista statunitense (Murfreesboro, Tennessee, 1919 – Blacksburg, Virginia, 2013), Premio Nobel per l’economia nel 1986, James McGill Buchanan ha fondato la teoria delle scelte pubbliche (public choice): l’applicazione degli strumenti dell’analisi economica ai processi politici. La sua intuizione di fondo è semplice ma potente: politici, elettori e burocrati rispondono a incentivi, proprio come gli attori dei mercati. Per capire la politica, dunque, bisogna studiare le regole del gioco che orientano gli incentivi.
Dalle aule del Sud alla “Virginia School”
Dopo gli studi e l’avvio della carriera accademica, Buchanan insegnò nelle università del Tennessee (1948–50), della Florida (1951–56) e della Virginia (1956–68). Passò poi in California (1968–69) e quindi al Virginia Polytechnic Institute and State University (1969–83), dove istituì e diresse il Center for Study of Public Choice. Con il Centro si trasferì infine alla George Mason University, dove divenne professore emerito. Questo percorso diede identità alla cosiddetta “Virginia School” di economia politica: un approccio che unisce scetticismo verso i poteri discrezionali, attenzione alle istituzioni e una marcata preferenza per l’analisi delle regole costituzionali che vincolano l’azione dei governi.
Che cos’è la “teoria delle scelte pubbliche”
La public choice nasce da una domanda disarmante: perché dovremmo pensare che chi governa sia animato da puro altruismo, quando in tutti gli altri ambiti studiamo comportamenti autointeressati, ma vincolati da istituzioni?
- Votanti: cercano benefici privati o di gruppo (servizi, trasferimenti, tutela di interessi locali).
- Politici: desiderano il consenso per essere eletti o rieletti; tenderanno a favorire politiche con benefici concentrati e costi diffusi.
- Burocrazie: puntano a budget più ampi, stabilità, prestigio (il “massimo del mandato” più che l’efficienza).
Dentro questo schema, fenomeni come pork barrel (spesa mirata a distretti), logrolling (scambio di voti: “io approvo il tuo progetto, tu il mio”) e rent seeking (caccia a rendite protette dalla politica) non sono abusi eccezionali, ma esiti prevedibili dati certi incentivi. La domanda cruciale diventa: quali regole istituzionali riducono questi distorsioni?
Tecnologia amica mia
Norbert Wiener: il timoniere dei sistemi che imparano
Infanzia prodigio e anni di formazione
Norbert Wiener nasce a Columbia (Missouri) nel 1894 e muore a Stoccolma nel 1964. Cresciuto da un padre-precettore esigentissimo, brucia le tappe: laurea in matematica a 14 anni a Tufts, poi studi a Cornell e dottorato ad Harvard poco dopo la maggiore età. Dal 1919 la sua casa accademica diventa il MIT, dove resterà per gran parte della vita. Qui mette radici, allena generazioni di allievi (da Amar Bose a Norman Levinson) e, soprattutto, inventa un nuovo modo di pensare macchine, organismi e società.
L’idea che accende una disciplina: la cibernetica
Nel turbine della Seconda guerra mondiale, lavorando su sistemi di puntamento antiaereo, Wiener s’imbatte in un’intuizione semplice e potente: ciò che rende “intelligente” un sistema—che sia un radar o un animale—è il feedback, cioè il ciclo continuo tra informazione in ingresso, decisione e correzione dell’azione. Da quell’idea nascerà la cibernetica, battezzata nel libro del 1948 Cybernetics: or Control and Communication in the Animal and the Machine. La cibernetica lega ingegneria, biologia, neuroscienze e filosofia in un’unica grammatica del controllo e della comunicazione.
Wiener e Shannon: due colonne della società dell’informazione
Negli stessi anni Claude Shannon fonda la moderna teoria dell’informazione. I due non scrivono un “trattato a quattro mani”, ma le loro opere si rispondono: Shannon quantifica l’informazione, Wiener la mette al lavoro nei sistemi di controllo e nella modellazione del rumore. È anche grazie al loro dialogo a distanza se l’elettronica delle comunicazioni e l’informatica prendono la forma che conosciamo.
Come sopravvivere con l'informatica
ARCHITETTURA DEL COMPUTERcome funziona davvero una macchina
Capire un computer non significa solo saperlo accendere o aprire file: dietro ogni operazione c’è un mondo complesso di componenti, segnali e cicli di calcolo. Qui ti porto in un viaggio attraverso la macchina, spiegandoti tutto in maniera colloquiale e accessibile, ma senza saltare nulla di importante.
Capire un computer non significa solo saperlo accendere o aprire file: dietro ogni operazione c’è un mondo complesso di componenti, segnali e cicli di calcolo. Qui ti porto in un viaggio attraverso la macchina, spiegandoti tutto in maniera colloquiale e accessibile, ma senza saltare nulla di importante.
La squadra del computer: CPU, memoria e periferiche
Immagina il computer come una grande cucina professionale. Al centro c’è la CPU, il cervello e il cuoco insieme. È lei a leggere le ricette (le istruzioni dei programmi), decidere come cucinare (decodifica) e infine mettere il piatto pronto sul tavolo (esegue il calcolo o l’operazione richiesta). Accanto al cuoco c’è la memoria, che funziona come una dispensa. Alcuni scaffali sono vicini e contengono ingredienti già pronti all’uso, altre scorte sono più lontane, più lente da raggiungere. Per spostare dati e comandi tra CPU e memoria ci sono i bus, veri e propri corridoi della cucina dove tutto si muove velocissimo. Infine, le periferiche, i dispositivi di input/output, permettono al computer di interagire con il mondo esterno: tastiera, mouse, monitor, stampanti, schede di rete, microfoni, sensori e altoparlanti.
Questa organizzazione segue il modello di Von Neumann, che risale agli anni ’40. La grande intuizione di Von Neumann fu semplice ma rivoluzionaria: programmi e dati vivono nella stessa memoria e la CPU li preleva a turno. Grazie a questo schema, anche computer moderni, smartphone e microcontrollori condividono lo stesso principio di base.
Immagina il computer come una grande cucina professionale. Al centro c’è la CPU, il cervello e il cuoco insieme. È lei a leggere le ricette (le istruzioni dei programmi), decidere come cucinare (decodifica) e infine mettere il piatto pronto sul tavolo (esegue il calcolo o l’operazione richiesta). Accanto al cuoco c’è la memoria, che funziona come una dispensa. Alcuni scaffali sono vicini e contengono ingredienti già pronti all’uso, altre scorte sono più lontane, più lente da raggiungere. Per spostare dati e comandi tra CPU e memoria ci sono i bus, veri e propri corridoi della cucina dove tutto si muove velocissimo. Infine, le periferiche, i dispositivi di input/output, permettono al computer di interagire con il mondo esterno: tastiera, mouse, monitor, stampanti, schede di rete, microfoni, sensori e altoparlanti.
Questa organizzazione segue il modello di Von Neumann, che risale agli anni ’40. La grande intuizione di Von Neumann fu semplice ma rivoluzionaria: programmi e dati vivono nella stessa memoria e la CPU li preleva a turno. Grazie a questo schema, anche computer moderni, smartphone e microcontrollori condividono lo stesso principio di base.
La scienza delle piccole grandi cose
La scienza delle piccole grandi cose
Logica Matematica – Il pensiero rigoroso
La logica matematica è molto più di un insieme di simboli: è il linguaggio del ragionamento corretto. Pensate alla logica come a una lente che chiarisce ogni argomento, dalla matematica all’informatica, dalla filosofia al diritto. Quando impariamo a usare la logica, diventiamo più bravi a capire se un ragionamento ha senso, se una decisione è giustificata o se una conclusione è corretta.
La logica matematica è molto più di un insieme di simboli: è il linguaggio del ragionamento corretto. Pensate alla logica come a una lente che chiarisce ogni argomento, dalla matematica all’informatica, dalla filosofia al diritto. Quando impariamo a usare la logica, diventiamo più bravi a capire se un ragionamento ha senso, se una decisione è giustificata o se una conclusione è corretta.
Le proposizioni: mattoni del ragionamento
In logica, il concetto fondamentale è la proposizione, ovvero una frase che può essere solo vera o falsa. Non esistono sfumature: “forse” o “non so” non rientrano nella logica formale.
Esempi di proposizioni:
- “Il sole sorge a est” → Vero
- “5 è un numero pari” → Falso
Esempi di frasi non proposizionali:
- “Chiudi la porta!” (ordine)
- “Forse domani pioverà” (incertezza)
Riconoscere le proposizioni ci permette di analizzare e combinare informazioni in modo rigoroso.
In logica, il concetto fondamentale è la proposizione, ovvero una frase che può essere solo vera o falsa. Non esistono sfumature: “forse” o “non so” non rientrano nella logica formale.
Esempi di proposizioni:
- “Il sole sorge a est” → Vero
- “5 è un numero pari” → Falso
Esempi di frasi non proposizionali:
- “Chiudi la porta!” (ordine)
- “Forse domani pioverà” (incertezza)
Riconoscere le proposizioni ci permette di analizzare e combinare informazioni in modo rigoroso.
Il quesito post umano
Il quesito post umano
Il GPS e la relatività
Quando sentiamo parlare della teoria della relatività di Einstein, spesso ci viene in mente qualcosa di astratto, complicato e lontano dalla vita quotidiana. In realtà, questa teoria ha un impatto diretto su tecnologie che usiamo ogni giorno, e il GPS è forse l’esempio più famoso. Ma prima di entrare nei dettagli, ricordiamo che la relatività riguarda il modo in cui il tempo e lo spazio si comportano quando ci si muove molto velocemente o ci si trova in un campo gravitazionale intenso.
Il GPS (Global Positioning System) e la relatività
Il Global Positioning System (GPS) è un sistema di satelliti che permette di determinare la posizione di un ricevitore sulla Terra con una precisione sorprendente, spesso entro pochi metri. Per ottenere questa precisione, gli scienziati hanno dovuto tenere in conto due effetti relativistici fondamentali:
- Dilatazione temporale dovuta al movimento (relatività ristretta)I satelliti GPS orbitano intorno alla Terra a velocità molto elevate, circa 14.000 km/h. Secondo la teoria della relatività ristretta di Einstein, quando un orologio si muove a velocità così elevate rispetto a un osservatore a terra, il tempo “scorre più lentamente” per quell’orologio. In altre parole, senza correzioni, gli orologi dei satelliti e quelli sulla Terra non segnerebbero lo stesso tempo.
- Dilatazione gravitazionale (relatività generale)I satelliti non sono solo in movimento, ma si trovano anche lontano dalla superficie terrestre, dove la gravità è più debole. La relatività generale ci dice che in un campo gravitazionale più debole il tempo scorre più velocemente rispetto a un punto più vicino a un corpo massiccio, come la Terra. Questo significa che il tempo sui satelliti avanza leggermente più veloce rispetto a quello a terra.
Senza tenere conto di questi due effetti combinati, le informazioni di posizione fornite dal GPS divergerebbero rapidamente: si stima che senza correzioni, in un solo giorno gli errori arriverebbero a circa 10 km! Per questo motivo, gli ingegneri applicano delle correzioni relativistiche agli orologi dei satelliti, garantendo che il GPS funzioni con la precisione che tutti diamo ormai per scontata.
Il funzionamento accurato del GPS dipende dalla teoria della relatività. Il GPS utilizza satelliti in orbita intorno alla Terra per determinare la posizione esatta di un ricevitore sulla superficie terrestre. Gli orologi atomici a bordo dei satelliti GPS sono in continuo movimento e soggetti a accelerazioni gravitazionali diverse rispetto a quelli sulla Terra. Qui entrano in gioco due effetti relativistici principali:
De gustibus
Alla scoperta del maiale: guida semiseria ai suoi tagli
Il maiale, da sempre, è l’animale più democratico della tavola: non si butta via nulla. Ogni parte del suo corpo, dal muso alla coda, ha trovato nel tempo un posto d’onore in ricette celebri o in preparazioni rustiche. Entriamo allora in questa sorta di “atlante gastronomico” e scopriamo i tagli principali, uno per uno.
🐷 Guanciale – Il ribelle saporito
La guancia del maiale non è timida: ricca di grasso nobile, più pregiato persino di pancetta e lardo, è l’ingrediente segreto di piatti che hanno fatto la storia. Senza guanciale, niente amatriciana e niente carbonara (almeno, secondo i puristi!). Tagliato a dadini, trasforma un piatto di pasta in poesia. E nei salami, regala quella scioglievolezza che fa felice il palato.
🐷 Lardo – Il velluto bianco
Lo strato superiore della schiena regala il lardo, che nasce davvero solo dopo la salatura e stagionatura. Bianco, compatto e profumato, è un grasso nobile che si spalma come burro ed è amato dagli intenditori. Se invece lo si fonde e si priva della cotenna, diventa strutto, grasso da cottura che per secoli ha nutrito generazioni di nonne indaffarate ai fornelli.
🐷 Collo o coppa – Il chiacchierone conviviale
Conosciuto come coppa, capocollo o, in Centro Italia, lonza, è un taglio versatile che si presta ad arrosti succosi e fette pronte per la padella. Ma il suo vero destino è l’insaccato che porta il suo nome: la coppa. Un salume che, affettato sottile, trasforma anche un semplice panino in un banchetto festoso.
Meta del giorno
🌿 TOUR "SCOPRIRE IL LAZIO: ARTE, NATURA E STORIA"
🗓️ Durata: 7 giorni | 📍 Regione: Lazio
🧳 Partenza consigliata: Roma | Periodo ideale: Primavera – Autunno
🧳 Partenza consigliata: Roma | Periodo ideale: Primavera – Autunno
🏛️ Giorno 1 – Roma Antica e Barocca
- Visita al Colosseo, Foro Romano e Palatino
- Passeggiata tra Piazza Navona e Fontana di Trevi
- Pernottamento: Hotel Forum – €140
- Visita al Colosseo, Foro Romano e Palatino
- Passeggiata tra Piazza Navona e Fontana di Trevi
- Pernottamento: Hotel Forum – €140
⛪ Giorno 2 – Città del Vaticano e Trastevere
- Visita ai Musei Vaticani, Cappella Sistina e Basilica di San Pietro
- Serata nel quartiere Trastevere
- Pernottamento: Hotel Trastevere – €130
- Visita ai Musei Vaticani, Cappella Sistina e Basilica di San Pietro
- Serata nel quartiere Trastevere
- Pernottamento: Hotel Trastevere – €130
🌿 Giorno 3 – Tivoli: Ville e giardini
- Visita a Villa d’Este e Villa Adriana
- Passeggiata nei giardini storici
- Pernottamento: Hotel Torre Sant’Angelo – €110
- Visita a Villa d’Este e Villa Adriana
- Passeggiata nei giardini storici
- Pernottamento: Hotel Torre Sant’Angelo – €110
Corso di politica internazionale
Corso di politica nazionale
Corso di Amministrazione pubblica
Corso di democrazia diretta digitale
Corso di formazione politica per candidatipo.html
Corso di CAD
Corso di composizione architettonica
Corso di disegno e tecnologia
Corso di storia dell'architettura
Corso di urbanistica
Corso di storia della letteratura
Corso di scrittura creativa
Corso di anatomia del corpo umano
Corso di fisiologia del corpo umano
Corso di patologia del corpo umano
Corso di cura del corpo umano
Corso di cucina
Corso dedicato alle diete
Corso di scienze della terra e dell'ambiente
Corso di geografia società e mondo globale-mondo-globale.html
Corso sulle mete del giorno
Corso di storia della filosofia
Corso di sociologia
Corso di psicologia
Corso di Storia dell'arte
Corso di marketing
Corso di diritto
Corso per imprenditore
Corso per consulente finanziario
Corso di storia dell'economia
Corso sul pensiero computazionale e il coding
Corso sui fondamenti di informatica e delle reti
Corso imparare a programmare
Corso di programmazione strutturata e OOP
Corso di applicazioni informatiche.html
Corso di informatica quantistica
Corso di fisica meccanica
Corso di fisica termodinamica
Corso di riparazione di elettrodomestici
Corso di storia della scienza
Corso di Fisica delle Particelle
Corso di Meccanica Quantistica
Corso sul Modello Cosmologico Standard
Corso sulla Relatività
Corso su Informazione Quantistica
Corso su Gravitazione Quantistica
Collana La gaia scienza
Collana Toolkit
Collana Civicness
Collana Quante Storie
Collana Homo Ludens
Collana Rotte
Collana Altri Mondi
Collana Dalla parte del gusto
Accadeva quel giorno
Civicness
Fare città
Spectacularia
La libreria di Babele
Dalla parte del gusto
Homo Ludens
Pensare stanca
Materia e Visione
Dentro il portafoglio
Silicio e Nuvole
Per una gaia scienza
Dopo la resilienza
Il post umano
Nat Russo 1
Nat Russo 2
Nat Russo 3
Nat Russo 4
Pantera Grigia 50
Iscriviti alla newsletter NAT RUSSO COMMUNICATION
Clicca qui per iscriverti