18 Agosto 2025
NAT RUSSO COMMUNICATION
Tutti i mondi. Tutti i giorni.
Accadeva quel giorno
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📌 Anniversari & Accadimenti
Civicness
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AVREMO UN REEF A SAVONA?
Immagina una mattina d’estate sul litorale di Savona: il mare è calmo, il sole illumina le onde e il profilo dell’isola di Bergeggi all’orizzonte. Ma sotto quella superficie scintillante c’è un mondo fragile, costantemente minacciato dall’erosione costiera, dall’impoverimento dei fondali e dalla perdita di biodiversità marina.Non ho voluto limitarmi a contemplare il problema: ho immaginato una soluzione che fosse, insieme, protezione, rinascita e attrattiva turistica.
AVREMO UN REEF A SAVONA?
Fare città
Fare città
Storia dell'architettura: Bauhaus

Bauhausla scuola che mise insieme arte, industria e vita quotidiana
https://youtu.be/U-VXsfbD450?si=Nq6MG1e9jlOAe7yi
Pensalo come una fabbrica di idee dove pittori, architetti, artigiani e ingegneri imparavano a parlare la stessa lingua: quella della forma utile.
Quando nel 1919 Walter Gropius fondò il Staatliches Bauhaus a Weimar, non stava aprendo solo un’Accademia: stava lanciando una sfida culturale. Dopo la tragedia della Prima guerra mondiale, il mondo cercava nuove regole — e il Bauhaus propose una risposta netta: abbattere le separazioni tra arti “alte” (pittura, scultura) e arti applicate (mobili, tessuti, utensili), riformare la didattica e mettere l’industria al servizio del buon progetto. Da lì sarebbe nato molto del design moderno.
Spectacularia
La malinconia di una vita senza radici
“Just a Gigolo”, composta nel 1931 da Leonello Casucci (musica) e Irving Caesar (testo), è una delle canzoni più emblematiche della musica leggera del primo Novecento. La canzone racconta la storia di un uomo che, senza un vero scopo nella vita, vive come un gigolò, senza legami affettivi, in cerca di piacere momentaneo ma senza reali soddisfazioni.
L’aspetto che rende questa canzone tanto affascinante è la sua melanconica riflessione sull’esistenza, dove il protagonista si rende conto della sua solitudine e della futilità della sua condizione: “I ain’t got nobody, and there’s nobody cares for me…”.
Babele sempre
Marguerite Yourcenar non è stata soltanto una scrittrice: è stata una viaggiatrice nel tempo e nell’animo umano, capace di restituire con la forza della parola l’eco di epoche lontane e di interrogare, attraverso esse, le domande più intime e universali dell’esistenza. Francese di nascita ma cittadina del mondo per vocazione, divenne anche statunitense per scelta e fu la prima donna, nel 1980, ad abbattere le mura secolari dell’Académie Française, entrando così nella storia non solo della letteratura, ma anche della cultura europea.
La sua scrittura, elegante e lucidissima, rivela una mente innamorata della precisione, della bellezza e della verità. Nei suoi libri si incontrano la filosofia e la storia, l’arte e la meditazione: tutto converge in una prosa cesellata con cura artigianale, che non si accontenta mai della superficie. Yourcenar guarda sempre al cuore delle cose, là dove la memoria si intreccia al destino, dove il potere incontra la fragilità, dove l’individuo cerca la propria libertà contro le convenzioni sociali.
Filosofia da due soldi
Filosofia da due soldi
Storia della filosofia: Williamson 1955
Timothy Williamson – Il filosofo delle frontiere del sapere
Quando pensiamo alla filosofia contemporanea, spesso ci viene in mente un territorio complesso, fatto di concetti astratti, linguaggi tecnici e ragionamenti che sembrano lontani dalla vita quotidiana. Ma c’è un filosofo inglese che ha saputo mantenere questo rigore senza mai rinunciare alla chiarezza delle idee: Timothy Williamson (1955–), considerato uno dei più importanti pensatori viventi nel campo dell’epistemologia e della logica.
Nato nel Regno Unito, Williamson ha attraversato le università più prestigiose del mondo – da Oxford a Yale – e ha dato un’impronta originale alla filosofia analitica, quella corrente che ama i ragionamenti precisi, la logica stringente e i concetti ben definiti. Non è mai stato un autore “di moda”: il suo lavoro richiede attenzione e concentrazione, ma è proprio questa serietà a renderlo una delle voci più rispettate e ascoltate oggi.
Impara l'arte e mettila da parte

Mark Tobey – Il pittore che scriveva con la luce
Immagina un giovane americano dei primi del ’900, nato in una piccola cittadina dell’Illinois, che parte alla ricerca di se stesso nel mondo dell’arte. Non un genio riconosciuto fin da subito, non un enfant prodige, ma un ragazzo curioso che inizia la sua carriera come disegnatore di moda tra Chicago e New York. Disegnava cappelli, abiti, figure eleganti: niente lasciava presagire che un giorno il suo nome sarebbe stato legato alla grande avventura dell’arte astratta. Eppure, dietro quella superficie mondana, Tobey aveva già un’anima inquieta, assetata di significati più profondi.
La svolta spirituale
Negli anni giovanili entra in contatto con la comunità Bahá’í, un movimento religioso che predica l’unità del genere umano, il dialogo tra le fedi e una visione spirituale universale. Questa esperienza lo segna profondamente. Tobey non sarà mai un artista “solo per l’arte”: la sua pittura diventa da subito un luogo di ricerca interiore, una finestra aperta sull’invisibile.
Ma non si ferma qui. La sua curiosità lo porta a guardare verso l’Oriente, dove trova simboli, riti e linguaggi che parlano direttamente al suo bisogno di armonia. Negli anni ’30 decide di spingersi fino in Cina e Giappone, un viaggio che per lui equivale a una rivelazione. In Giappone scopre la calligrafia, non come semplice ornamento, ma come disciplina spirituale: ogni segno, ogni linea tracciata con il pennello è un atto di concentrazione, quasi di meditazione.
La “scrittura bianca”
Tornato in Occidente, Tobey porta con sé un bagaglio nuovo: la voglia di unire l’arte moderna occidentale con la profondità contemplativa orientale. È così che nel 1934 inventa la sua tecnica più celebre: la White Writing, la “scrittura bianca”.
Immagina una tela coperta da un intreccio fittissimo di linee bianche, come se la pittura si fosse trasformata in scrittura. Non sono lettere leggibili, ma un flusso di segni che ricordano i graffiti antichi, i manoscritti sacri, o persino una partitura musicale. Non a caso, molti critici hanno detto che i quadri di Tobey sembrano “cantare” o “respirare”.
Con questa tecnica, Tobey non racconta una storia precisa: lascia che sia lo spettatore a perdersi e a ritrovarsi in quelle trame luminose. Guardare un suo quadro significa quasi meditare: più lo osservi, più ti accorgi di dettagli nascosti, di percorsi invisibili che ti guidano all’interno della tela.
Vorrei guadagnare

James Tobin: l’economista che voleva rendere la finanza più umana
Immagina l’America degli anni ’60. È un Paese che corre veloce: boom economico, nuove sfide politiche, guerre fredde combattute più con i numeri che con le armi. In questo scenario, un uomo dalla mente lucidissima e dalla voce pacata si afferma come uno dei più importanti economisti del Novecento: James Tobin.
Nato nel 1918 a Champaign, Illinois, Tobin cresce in un’epoca segnata dalla Grande Depressione. Forse è anche per questo che decide di dedicarsi allo studio dell’economia: vuole capire come funzionano i mercati, ma soprattutto come le politiche economiche possano evitare il ripetersi di crisi tanto devastanti per la vita delle persone comuni.
Dopo la formazione a Harvard, dove si distingue subito per brillantezza e chiarezza d’analisi, inizia la carriera accademica e presto approda alla Yale University, che diventerà la sua casa intellettuale per tutta la vita.
Immagina l’America degli anni ’60. È un Paese che corre veloce: boom economico, nuove sfide politiche, guerre fredde combattute più con i numeri che con le armi. In questo scenario, un uomo dalla mente lucidissima e dalla voce pacata si afferma come uno dei più importanti economisti del Novecento: James Tobin.
Nato nel 1918 a Champaign, Illinois, Tobin cresce in un’epoca segnata dalla Grande Depressione. Forse è anche per questo che decide di dedicarsi allo studio dell’economia: vuole capire come funzionano i mercati, ma soprattutto come le politiche economiche possano evitare il ripetersi di crisi tanto devastanti per la vita delle persone comuni.
Dopo la formazione a Harvard, dove si distingue subito per brillantezza e chiarezza d’analisi, inizia la carriera accademica e presto approda alla Yale University, che diventerà la sua casa intellettuale per tutta la vita.
🧠 Il pensatore keynesiano
Tobin si muove nel solco del pensiero di John Maynard Keynes, il grande economista britannico che aveva rivoluzionato la disciplina negli anni ’30. Keynes aveva mostrato come, nei momenti di crisi, i mercati da soli non fossero in grado di autoripararsi e che lo Stato dovesse intervenire per stimolare la domanda, l’occupazione, la crescita.
Negli anni ’60 e ’70, però, questo paradigma keynesiano viene messo sotto attacco dal monetarismo di Milton Friedman e dalla nuova macroeconomia classica, che rivalutano il ruolo del libero mercato e ridimensionano l’intervento pubblico.
Ecco allora che James Tobin diventa una sorta di difensore del keynesismo, non per nostalgia, ma perché convinto che l’approccio di Keynes avesse ancora molto da dire. La sua intelligenza consiste proprio nel rinnovare quella tradizione, ampliandola e adattandola ai tempi.
Tobin si muove nel solco del pensiero di John Maynard Keynes, il grande economista britannico che aveva rivoluzionato la disciplina negli anni ’30. Keynes aveva mostrato come, nei momenti di crisi, i mercati da soli non fossero in grado di autoripararsi e che lo Stato dovesse intervenire per stimolare la domanda, l’occupazione, la crescita.
Negli anni ’60 e ’70, però, questo paradigma keynesiano viene messo sotto attacco dal monetarismo di Milton Friedman e dalla nuova macroeconomia classica, che rivalutano il ruolo del libero mercato e ridimensionano l’intervento pubblico.
Ecco allora che James Tobin diventa una sorta di difensore del keynesismo, non per nostalgia, ma perché convinto che l’approccio di Keynes avesse ancora molto da dire. La sua intelligenza consiste proprio nel rinnovare quella tradizione, ampliandola e adattandola ai tempi.
Tecnologia amica mia
Enrico Fermi: intuizioni, equazioni e impatto
Enrico Fermi (29 settembre 1901 – 28 novembre 1954) fu un fisico che ha inciso profondamente sulla meccanica quantistica, la statistica dei fermioni, la fisica nucleare e le tecniche sperimentali che portarono alla realizzazione della prima reazione nucleare controllata. Qui esponiamo — con chiarezza e con le formule essenziali — le sue idee fondamentali e come si traducono in leggi fisiche utilizzabili.
1. Fermioni e statistica Fermi–Dirac
Le particelle con spin semi-intero (e.g. elettroni, protoni, neutroni) obbediscono al principio di esclusione di Pauli: due fermioni identici non possono occupare lo stesso stato quantico. Questo porta alla statistica di Fermi–Dirac, che dà la probabilità di occupazione di uno stato di energia a temperatura:
De gustibus
🐑 I tagli della carne ovina spiegati come in una chiacchierata a tavola
Quando si parla di carne ovina – che sia agnello, pecora o castrato – entriamo in un mondo antico e saporito, fatto di tradizione, ricette popolari e piatti da festa. Ogni taglio ha la sua personalità, i suoi segreti e persino il suo carattere, come se la carne parlasse e dicesse: “Ehi, io rendo al meglio in forno!” oppure “No, no, io voglio solo la pentola con il fuoco lento e il vino rosso!”.
Vediamoli uno per uno, immaginandoli come protagonisti di una brigata di cucina.
🍖 La coscia: la regina elegante
È il taglio più scenografico. Intera, soprattutto quando parliamo di agnello giovane, è perfetta per gli arrosti domenicali, quelli che fanno riunire tutta la famiglia. Può essere anche tagliata a pezzi per brasati ricchi e profumati. E non dimentichiamo che da qui nascono salumi pregiati come il prosciutto d’agnello, raro ma delizioso.
👉 È la parte che si mette in tiro per le grandi occasioni.
Meta del giorno
🌿 TOUR "TESORI DI UMBRIA E MARCHE"
🗓️ Durata: 7 giorni | 📍 Regioni: Umbria e Marche
🧳 Partenza consigliata: Perugia o Ancona | Periodo ideale: Primavera – Autunno
🧳 Partenza consigliata: Perugia o Ancona | Periodo ideale: Primavera – Autunno
🏛️ Giorno 1 – Perugia: arte e cioccolato
- Visita al centro storico e alla Galleria Nazionale dell’Umbria
- Degustazione di cioccolato Perugina
- Pernottamento: Hotel Sangallo Palace – €120
- Visita al centro storico e alla Galleria Nazionale dell’Umbria
- Degustazione di cioccolato Perugina
- Pernottamento: Hotel Sangallo Palace – €120
⛪ Giorno 2 – Assisi: spiritualità e bellezza
- Visita alla Basilica di San Francesco e alla Rocca Maggiore
- Passeggiata nel borgo medievale
- Pernottamento: Hotel Giotto – €130
- Visita alla Basilica di San Francesco e alla Rocca Maggiore
- Passeggiata nel borgo medievale
- Pernottamento: Hotel Giotto – €130
🏞️ Giorno 3 – Gubbio e Spello
- Tour di Gubbio e funivia al Monte Ingino
- Visita a Spello e ai suoi vicoli fioriti
- Pernottamento: Hotel Dei Consoli, Gubbio – €110
- Tour di Gubbio e funivia al Monte Ingino
- Visita a Spello e ai suoi vicoli fioriti
- Pernottamento: Hotel Dei Consoli, Gubbio – €110
Come sopravvivere con l'informatica
💾 Dati e informazioni: un viaggio nel mondo digitale
Immagina di svegliarti in un mondo in cui tutto ciò che vedi, tocchi, ascolti o persino annusi può essere tradotto in numeri e simboli. Ogni parola, ogni immagine, persino il rumore delle tue scarpe sul pavimento, può essere ridotto a sequenze di 0 e 1. Questo è il mondo digitale, e al suo cuore ci sono dati e informazioni. Ma attenzione: non sono la stessa cosa!
Immagina di svegliarti in un mondo in cui tutto ciò che vedi, tocchi, ascolti o persino annusi può essere tradotto in numeri e simboli. Ogni parola, ogni immagine, persino il rumore delle tue scarpe sul pavimento, può essere ridotto a sequenze di 0 e 1. Questo è il mondo digitale, e al suo cuore ci sono dati e informazioni. Ma attenzione: non sono la stessa cosa!
📖 Dato vs informazione: quando i numeri prendono senso
Partiamo dal principio. Un dato è un pezzo di realtà ancora grezzo, privo di contesto. Potrebbe essere il numero 42
. Da solo, non dice molto: forse è la temperatura di un paziente, forse il numero di scalini che hai salito stamattina, o l’età di qualcuno. Non c’è ancora significato, solo un simbolo astratto.
Quando però aggiungiamo contesto, quel dato si trasforma in informazione.Ad esempio: 42° C è la temperatura corporea di un paziente
→ ora abbiamo un allarme, una situazione chiara e interpretabile. Il dato è diventato utile. È come avere un seme: senza terreno, sole e acqua resta solo un seme; con il contesto giusto, può crescere in una pianta.In classe, puoi fare un gioco semplice: scrivi 25
su una lavagna. Chiedi agli studenti: cosa significa? Poi aggiungi il contesto: 25 anni
. Immediatamente, il numero acquista senso e può generare decisioni o discussioni. Questo piccolo passaggio è la magia che trasforma dato in informazione.
Partiamo dal principio. Un dato è un pezzo di realtà ancora grezzo, privo di contesto. Potrebbe essere il numero 42
. Da solo, non dice molto: forse è la temperatura di un paziente, forse il numero di scalini che hai salito stamattina, o l’età di qualcuno. Non c’è ancora significato, solo un simbolo astratto.
42° C è la temperatura corporea di un paziente
→ ora abbiamo un allarme, una situazione chiara e interpretabile. Il dato è diventato utile. È come avere un seme: senza terreno, sole e acqua resta solo un seme; con il contesto giusto, può crescere in una pianta.In classe, puoi fare un gioco semplice: scrivi 25
su una lavagna. Chiedi agli studenti: cosa significa? Poi aggiungi il contesto: 25 anni
. Immediatamente, il numero acquista senso e può generare decisioni o discussioni. Questo piccolo passaggio è la magia che trasforma dato in informazione.
La scienza delle piccole grandi cose
La scienza delle piccole grandi cose
🎯 Obiettivi Formativi
- Introdurre il linguaggio insiemistico come strumento fondamentale della matematica.
- Comprendere la nozione di relazione come legame tra elementi di insiemi diversi o dello stesso insieme.
- Introdurre il concetto di funzione come caso particolare di relazione.
- Saper rappresentare insiemi, relazioni e funzioni mediante simboli, linguaggi grafici e diagrammi.
- Introdurre il linguaggio insiemistico come strumento fondamentale della matematica.
- Comprendere la nozione di relazione come legame tra elementi di insiemi diversi o dello stesso insieme.
- Introdurre il concetto di funzione come caso particolare di relazione.
- Saper rappresentare insiemi, relazioni e funzioni mediante simboli, linguaggi grafici e diagrammi.
📚 Contenuti
✅ 1. Insiemi
Un insieme è una collezione ben definita di oggetti (detti elementi) considerati come un tutto. Si indicano con lettere maiuscole (A, B, C…) e gli elementi con lettere minuscole.
Un insieme è una collezione ben definita di oggetti (detti elementi) considerati come un tutto. Si indicano con lettere maiuscole (A, B, C…) e gli elementi con lettere minuscole.
Il quesito post umano
Il quesito post umano
Cosmologia Relativistica: Viaggio ai Confini dell’Universo
La cosmologia relativistica avanzata è il ramo della fisica che ci spinge oltre il confine del visibile e del familiare, dove lo spazio e il tempo si fondono in un unico tessuto flessibile, dove energia e materia dialogano con le leggi più profonde della natura. Questa disciplina nasce dalla relatività generale di Einstein, che ha rivoluzionato il nostro modo di concepire la gravità, e si intreccia con la meccanica quantistica e con le più ardite teorie di unificazione delle forze. Per comprendere questi concetti, è utile immaginare l’universo come un gigantesco palcoscenico cosmico, in cui ogni galassia, ogni particella, ogni onda elettromagnetica recita la propria parte seguendo sceneggiature scritte da equazioni matematiche di sorprendente eleganza.
8.1 Inflazione Cosmica: l’espansione lampo dell’universo
Subito dopo il Big Bang, circa pochi istanti dopo il tempo zero, l’universo non era semplicemente piccolo: era microscopico, incredibilmente denso e pieno di energia pura. Tuttavia, alcune caratteristiche dell’universo osservabile, come l’omogeneità del fondo cosmico a microonde (CMB) e la distribuzione uniforme delle galassie su scale enormi, suggerivano una discrepanza: come mai regioni così distanti del cosmo apparivano così simili se non avevano avuto il tempo di comunicare?
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