20 Agosto 2025
NAT RUSSO COMMUNICATION
Tutti i mondi. Tutti i giorni.
Accadeva quel giorno
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Ripensare la mobilità urbana a Savona: proposte per una città più vivibile
La mobilità urbana è oggi una delle sfide centrali per ogni città che voglia essere moderna, sostenibile e a misura di cittadino. Savona non fa eccezione: il suo tessuto viario, modellato in gran parte da scelte storiche, presenta oggi limiti evidenti rispetto alle esigenze contemporanee di fluidità del traffico, accessibilità e qualità degli spazi pubblici. Le criticità si concentrano in particolare lungo alcuni assi principali congestionati, nelle aree centrali degradate o sottoutilizzate, e nelle zone di accesso al mare e ai servizi.
Per migliorare la circolazione, recuperare spazi urbani e garantire una migliore fruizione della città da parte di residenti e visitatori, sono qui riassunte alcune proposte concrete, semplici da realizzare ma capaci di produrre un impatto significativo.
La mobilità urbana è oggi una delle sfide centrali per ogni città che voglia essere moderna, sostenibile e a misura di cittadino. Savona non fa eccezione: il suo tessuto viario, modellato in gran parte da scelte storiche, presenta oggi limiti evidenti rispetto alle esigenze contemporanee di fluidità del traffico, accessibilità e qualità degli spazi pubblici. Le criticità si concentrano in particolare lungo alcuni assi principali congestionati, nelle aree centrali degradate o sottoutilizzate, e nelle zone di accesso al mare e ai servizi.
Per migliorare la circolazione, recuperare spazi urbani e garantire una migliore fruizione della città da parte di residenti e visitatori, sono qui riassunte alcune proposte concrete, semplici da realizzare ma capaci di produrre un impatto significativo.
Fare città
Fare città
Storia dell'architettura: Neoplasticismo

https://youtu.be/Eujg0IXsuwA?si=kVSZ21sePtf8Ytns
Il Neoplasticismo Architettonico:quando le case parlano il linguaggio dei colori e delle forme
C’è un momento, nei primi decenni del Novecento, in cui l’architettura smette di guardare indietro e decide di osare. In Olanda, una manciata di artisti e architetti guidati da Theo van Doesburg e Piet Mondrian fondano nel 1917 la rivista De Stijl, letteralmente “lo stile”. Un nome semplice, quasi assoluto, che racchiude però un’idea ambiziosa: ridisegnare il mondo a partire dalla sua essenza più pura, fatta di linee, geometrie e colori primari.
Il neoplasticismo architettonico nasce così, come fratello minore ma non meno audace della pittura astratta di Mondrian. Se sulla tela le linee nere e i blocchi di rosso, blu e giallo suggerivano una nuova armonia universale, negli edifici queste stesse regole diventano muri, finestre, terrazze, spazi da vivere. Non più decorazioni barocche, fregi o stucchi: qui regna la sobrietà, la chiarezza, l’idea che la casa possa essere al tempo stesso un rifugio funzionale e un’opera d’arte vivente.
Spectacularia
1932 – "Parlami d'amore Mariù": una dichiarazione d'amore senza tempo
"Parlami d'amore Mariù", composta nel 1932 da Cesare Andrea Bixio e con il testo di Ennio Neri, è una delle canzoni d'amore più iconiche della musica italiana degli anni '30. La canzone è diventata un simbolo della musica leggera del periodo, incantando il pubblico con il suo romanticismo e la sua dolcezza.
Il brano è una dichiarazione d'amore appassionata e sincera, in cui il protagonista chiede alla sua amata, Mariù, di parlare di amore, di esprimere i suoi sentimenti più profondi. La melodia, delicata e avvolgente, si fonde perfettamente con il testo, creando un'atmosfera di intimità e tenerezza.
Babele sempre

George Orwell, nato Eric Arthur Blair il 25 giugno 1903 a Motihari, in India britannica, venne al mondo in una terra attraversata dalle contraddizioni del colonialismo. Suo padre, funzionario dell’amministrazione imperiale, garantì alla famiglia un’esistenza modesta ma inserita nella complessa macchina dell’Impero. Dopo i primi anni trascorsi sotto il sole indiano, Orwell si trasferì con la madre in Inghilterra, dove iniziò a conoscere la società che avrebbe poi osservato e criticato con lucidità implacabile.
Il giovane Eric studiò a Eton, una delle scuole più prestigiose e selettive del Regno Unito. Lì, pur avendo accesso all’élite culturale britannica, iniziò a sviluppare un atteggiamento critico nei confronti delle gerarchie sociali, delle istituzioni e delle ipocrisie del suo tempo. Nel 1922, spinto più da necessità che da vocazione, si arruolò nella Polizia Imperiale Britannica in Birmania. L’esperienza coloniale lo segnò profondamente: da un lato gli offrì uno sguardo ravvicinato sul funzionamento del potere imperiale, dall’altro gli fece maturare una repulsione radicale verso l’oppressione e l’ingiustizia insite nel colonialismo.
Filosofia da due soldi
Filosofia da due soldi
Storia della filosofia: Morton 1968
Timothy Morton (1968)
Ecologia filosofica, iperoggetti e pensiero orientato agli oggetti
Filosofo e saggista britannico con base negli Stati Uniti, Timothy Morton è tra le voci più originali dell’ecocritica contemporanea. Dalla prima mossa teorica — smontare l’idea romantica di “Natura” — fino alla celebre nozione di iperoggetti, Morton costruisce una cassetta degli attrezzi concettuale per pensare l’Antropocene senza illusioni ma anche senza fatalismi, con uno stile che mescola rigore speculativo e immaginazione poetica. Oggi è Rita Shea Guffey Chair in English alla Rice University.
Filosofo e saggista britannico con base negli Stati Uniti, Timothy Morton è tra le voci più originali dell’ecocritica contemporanea. Dalla prima mossa teorica — smontare l’idea romantica di “Natura” — fino alla celebre nozione di iperoggetti, Morton costruisce una cassetta degli attrezzi concettuale per pensare l’Antropocene senza illusioni ma anche senza fatalismi, con uno stile che mescola rigore speculativo e immaginazione poetica. Oggi è Rita Shea Guffey Chair in English alla Rice University.
Tra ecologia e ontologia: il progetto intellettuale
Morton arriva all’ecologia passando per l’ontologia. In Ecology Without Nature (2007) sostiene che la parola “Natura” funzioni come un effetto estetico che allontana il pensiero dai concreti intrecci tra umani e non umani: per parlare di ecologia bisogna rinunciare all’aura mistificante del “naturale”. In The Ecological Thought (2010) propone la visione della mesh (la “rete” di co-esistenza) e dello strange stranger (l’alterità che non si lascia mai esaurire), invitando a una solidarietà epistemica con ciò che non capiamo fino in fondo.
Parallelamente Morton dialoga con l’Object-Oriented Ontology (OOO): in Realist Magic (2013) afferma, tra l’altro, che la causalità ha una dimensione intrinsecamente estetica — gli oggetti “si toccano” attraverso apparenze, non per trasparenza di essenze. L’OOO diventa così la piattaforma metafisica per ripensare l’ecologia oltre l’antropocentrismo.
Morton arriva all’ecologia passando per l’ontologia. In Ecology Without Nature (2007) sostiene che la parola “Natura” funzioni come un effetto estetico che allontana il pensiero dai concreti intrecci tra umani e non umani: per parlare di ecologia bisogna rinunciare all’aura mistificante del “naturale”. In The Ecological Thought (2010) propone la visione della mesh (la “rete” di co-esistenza) e dello strange stranger (l’alterità che non si lascia mai esaurire), invitando a una solidarietà epistemica con ciò che non capiamo fino in fondo.
Parallelamente Morton dialoga con l’Object-Oriented Ontology (OOO): in Realist Magic (2013) afferma, tra l’altro, che la causalità ha una dimensione intrinsecamente estetica — gli oggetti “si toccano” attraverso apparenze, non per trasparenza di essenze. L’OOO diventa così la piattaforma metafisica per ripensare l’ecologia oltre l’antropocentrismo.
Impara l'arte e mettila da parte
Aleksandr Michajlovič Rodčenko 1891Il costruttore di nuove visioni

Aleksandr Michajlovič Rodčenko (San Pietroburgo, 23 novembre 1891 – Mosca, 3 dicembre 1956) non fu soltanto un pittore, fotografo e grafico: fu un instancabile sperimentatore che seppe reinventare lo sguardo stesso dell’arte e della comunicazione visiva. Figlio di un modesto scenografo e di una lavandaia, la sua traiettoria lo portò dalle aule dell’istituto d’arte di Kazan’ — dove incontrò l’artista e futura compagna Varvara Stepanova — fino al cuore delle avanguardie moscovite, dove si intrecciarono le voci di poeti come Majakovskij e le tensioni radicali del futurismo, del suprematismo e del nascente costruttivismo.
Pittura, grafica e i primi passi del costruttivismo
Formatosi inizialmente come pittore, Rodčenko si impose presto con una pittura rigorosa, geometrica, che dialogava con l’astrazione suprematista di Malevič e con le ricerche materiali di Tatlin. La sua adesione al costruttivismo non fu mai freddamente teorica: per lui l’arte doveva avere una funzione sociale, diventare strumento per modellare la vita quotidiana e costruire un nuovo mondo. In questo spirito partecipò al Narkompros (Commissariato per l’Istruzione), insegnò al VChUTEIN, e iniziò a sperimentare instancabilmente con grafica, design, scenografia e tipografia.
Vorrei guadagnare
Kenneth Arrow (1921–2017)Il matematico della scelta collettiva
Kenneth Joseph Arrow è stato uno dei più grandi economisti del XX secolo, un pensatore capace di ridefinire le fondamenta stesse della teoria economica. Nato a New York nel 1921 da una famiglia di origini ebraiche, crebbe in un ambiente intellettualmente stimolante e dimostrò fin da giovane un talento straordinario per la matematica. Questa inclinazione verso il rigore logico, unita a un profondo interesse per i problemi concreti della società, lo avrebbe condotto a tracciare nuove rotte nell’economia, con ricadute che ancora oggi plasmano la ricerca scientifica e le politiche pubbliche.
Il teorema dell’impossibilità — un paradosso della democrazia
Il contributo forse più celebre di Arrow è il cosiddetto “teorema dell’impossibilità”, formulato nella sua opera Social Choice and Individual Values (1951). Con eleganza matematica e precisione implacabile, Arrow dimostrò che non esiste alcun sistema di voto in grado di tradurre perfettamente le preferenze individuali in una scelta collettiva che sia sempre coerente, razionale e non contraddittoria. In altre parole, la democrazia stessa porta con sé una tensione irrisolvibile: la volontà del popolo non può essere “pura” né perfettamente rappresentata. Questo risultato, apparentemente astratto, ha rivoluzionato la scienza politica, la filosofia morale e l’economia, aprendo un dibattito ancora vivo sul significato delle decisioni collettive e sulla natura stessa della democrazia.
Tecnologia amica mia
Gerty Theresa Cori (1896–1957)La donna che trasformò la biochimica
Nata il 15 agosto 1896 a Praga, allora cuore pulsante dell’Impero Austro-Ungarico, Gerty Theresa Cori (nata Radnitz) crebbe in un ambiente colto ma non privo di ostacoli per una giovane donna che aspirava a intraprendere la carriera scientifica. Fin da bambina mostrò una curiosità intellettuale fuori dal comune e un amore per la conoscenza che non vennero mai meno, neppure quando le convenzioni sociali e le barriere culturali cercavano di porle dei limiti.
Scelse di studiare medicina presso l’Università tedesca di Praga, un percorso non scontato per una donna agli inizi del Novecento. Qui non solo ottenne il dottorato nel 1920, ma incontrò anche Carl Ferdinand Cori, giovane studente animato dalla stessa passione per la ricerca. Il loro legame, che divenne presto un matrimonio, fu anche una straordinaria alleanza scientifica: due menti affini, unite da un’instancabile sete di conoscenza, destinate a rivoluzionare la biochimica.
Come sopravvivere con l'informatica
Sistemi Operativi e Gestione delle Risorse
Un sistema operativo (SO o OS dall’inglese Operating System) è il cuore del computer, il “direttore d’orchestra” che coordina CPU, memoria, dispositivi e programmi. Senza di esso, un computer sarebbe soltanto un insieme di componenti hardware incapaci di dialogare tra loro o con l’utente. Il sistema operativo svolge funzioni fondamentali come la gestione dei processi, della memoria, dei file e delle periferiche, fornendo un ambiente stabile e sicuro in cui i programmi possono funzionare senza interferire l’uno con l’altro.
Un sistema operativo (SO o OS dall’inglese Operating System) è il cuore del computer, il “direttore d’orchestra” che coordina CPU, memoria, dispositivi e programmi. Senza di esso, un computer sarebbe soltanto un insieme di componenti hardware incapaci di dialogare tra loro o con l’utente. Il sistema operativo svolge funzioni fondamentali come la gestione dei processi, della memoria, dei file e delle periferiche, fornendo un ambiente stabile e sicuro in cui i programmi possono funzionare senza interferire l’uno con l’altro.
1. Perché esiste un sistema operativo
Immagina di voler scrivere un documento mentre contemporaneamente ascolti musica e navighi sul web. Senza un SO, dovresti gestire manualmente ogni risorsa: dire alla CPU quando passare da un programma all’altro, decidere dove salvare i dati in RAM, comunicare direttamente con ogni dispositivo. Il sistema operativo automatizza tutto questo, orchestrando le risorse e permettendo agli utenti di concentrarsi sui propri compiti.
Il SO si occupa di creare, sospendere e terminare programmi (i processi), assegna memoria e spazio su disco, dialoga con periferiche come stampanti, tastiere e GPU tramite i driver, organizza i dati in file e cartelle, e garantisce sicurezza tramite permessi e gestione utenti. Inoltre, fornisce interfacce diverse: le GUI, cioè le interfacce grafiche con finestre e icone, e le CLI, interfacce testuali precise e automatizzabili tramite comandi.
Immagina di voler scrivere un documento mentre contemporaneamente ascolti musica e navighi sul web. Senza un SO, dovresti gestire manualmente ogni risorsa: dire alla CPU quando passare da un programma all’altro, decidere dove salvare i dati in RAM, comunicare direttamente con ogni dispositivo. Il sistema operativo automatizza tutto questo, orchestrando le risorse e permettendo agli utenti di concentrarsi sui propri compiti.
Il SO si occupa di creare, sospendere e terminare programmi (i processi), assegna memoria e spazio su disco, dialoga con periferiche come stampanti, tastiere e GPU tramite i driver, organizza i dati in file e cartelle, e garantisce sicurezza tramite permessi e gestione utenti. Inoltre, fornisce interfacce diverse: le GUI, cioè le interfacce grafiche con finestre e icone, e le CLI, interfacce testuali precise e automatizzabili tramite comandi.
La scienza delle piccole grandi cose
La scienza delle piccole grandi cose
Polinomi: definizioni, operazioni, fattorizzazioni e applicazioni pratiche
I polinomi sono strumenti matematici fondamentali per descrivere, modellare e risolvere problemi concreti in geometria, fisica, economia e informatica. Comprendere i polinomi significa imparare a rappresentare quantità variabili, relazioni tra grandezze e a risolvere problemi che coinvolgono cambiamenti continui o discreti.
I polinomi sono strumenti matematici fondamentali per descrivere, modellare e risolvere problemi concreti in geometria, fisica, economia e informatica. Comprendere i polinomi significa imparare a rappresentare quantità variabili, relazioni tra grandezze e a risolvere problemi che coinvolgono cambiamenti continui o discreti.
Cos’è un polinomio e perché è importante
Un polinomio è un’espressione matematica formata da somma o differenza di monomi, dove ciascun monomio ha un coefficiente numerico e una parte letterale elevata a un esponente intero non negativo.
- Monomio: è un termine come o . Qui il coefficiente è 3 o -5, le variabili sono o e , e l’esponente indica quante volte la variabile è moltiplicata per se stessa.
- Grado del monomio: somma degli esponenti delle variabili presenti in quel monomio.
- Esempio: ha grado .
- Grado del polinomio: massimo grado tra tutti i suoi monomi.
A cosa serve?Il grado di un polinomio ci aiuta a prevedere il comportamento della funzione corrispondente. Ad esempio, in fisica, un polinomio di secondo grado descrive una traiettoria parabolica di un oggetto in caduta libera, mentre uno di terzo grado può modellare fenomeni più complessi come accelerazioni variabili in un motore.- Termini simili: monomi che hanno stessa parte letterale e stesso esponente.
- Esempio: e possono essere combinati perché entrambi rappresentano la stessa quantità variabile elevata allo stesso grado.
Perché serve?Riconoscere e combinare termini simili semplifica i calcoli e permette di ridurre informazioni complesse in forme più leggibili. Questo è essenziale, per esempio, per calcolare costi totali, aree o volumi dove più termini rappresentano la stessa grandezza.✅ Esempio completo:
P(x) = 2x^3 - 5x^2 + 3x - 7
- Grado: 3
- Termini simili: nessuno in questo caso.
- Applicazione pratica: se rappresenta il numero di unità prodotte, potrebbe modellare il profitto netto, considerando costi crescenti (es. tasse o manutenzione) con l’aumentare delle unità.
Un polinomio è un’espressione matematica formata da somma o differenza di monomi, dove ciascun monomio ha un coefficiente numerico e una parte letterale elevata a un esponente intero non negativo.
- Monomio: è un termine come o . Qui il coefficiente è 3 o -5, le variabili sono o e , e l’esponente indica quante volte la variabile è moltiplicata per se stessa.
- Grado del monomio: somma degli esponenti delle variabili presenti in quel monomio.
- Esempio: ha grado .
- Grado del polinomio: massimo grado tra tutti i suoi monomi.
- Termini simili: monomi che hanno stessa parte letterale e stesso esponente.
- Esempio: e possono essere combinati perché entrambi rappresentano la stessa quantità variabile elevata allo stesso grado.
✅ Esempio completo:
P(x) = 2x^3 - 5x^2 + 3x - 7
- Grado: 3
- Termini simili: nessuno in questo caso.
- Applicazione pratica: se rappresenta il numero di unità prodotte, potrebbe modellare il profitto netto, considerando costi crescenti (es. tasse o manutenzione) con l’aumentare delle unità.
Il quesito post umano
Il quesito post umano
La relatività generale è una teoria straordinaria: spiega la gravità come curvatura dello spazio-tempo e ha superato test sperimentali severissimi. Eppure, quando proviamo a inserirla dentro un quadro più ampio che includa la meccanica quantistica o l’intero Universo, emergono domande profonde che i fisici ancora non sono riusciti a risolvere. Qui sotto le esploro una per una, con spiegazioni, analogie e dove la ricerca sta provando a intervenire.
Unificazione delle forze fondamentali — perché è così difficile?
Una delle sfide più ambiziose è costruire una Teoria del Tutto (TOE) che metta insieme la gravità (descritta da Einstein) con le altre tre forze fondamentali descritte dal Modello Standard (elettromagnetismo, forza debole, forza forte). Il problema nasce su più livelli:
- Differente linguaggio matematico. La relatività generale è una teoria geometrica continua dello spazio-tempo; la teoria quantistica delle particelle usa campi su uno spazio fisso e fa largo uso di calcoli perturbativi. Ricondurre la gravità a un linguaggio quantistico coerente non è banale.
- Non-rinormalizzabilità. Tentativi diretti di quantizzare la gravità nello stesso modo delle altre forze portano a quantità infinite che non possono essere rimosse con le tecniche usate per le altre interazioni: ciò suggerisce che o serve un nuovo approccio o che la gravità è un effective field theory valida solo a certe scale.
- Mancanza di segnali sperimentali diretti. Le energie (o le scale) a cui eventuali nuove strutture si manifesterebbero (p.es. scala di Planck, ~10^19 GeV) sono talmente alte da essere inaccessibili direttamente con gli acceleratori attuali.
Strade di ricerca principali:
- String theory (teoria delle stringhe): propone che le particelle siano vibrazioni di stringhe fondamentali e può includere la gravità in modo naturale; richiede dimensioni extra e ha una ricca struttura matematica, ma soffre della “landscape” di soluzioni possibili e della scarsità di predizioni verificabili.
- Loop Quantum Gravity (LQG): cerca una quantizzazione non perturbativa dello spazio-tempo ottenendo una geometria discreta (rete di spin), mantenendo l’indipendenza dal background; è molto diversa dalla string theory e ha i suoi punti di forza e limiti.
- Altri approcci: asintotic safety, causal dynamical triangulations, emergent gravity, ecc. Nessuno ha ancora portato una risposta definitiva o un passo sperimentale incontrovertibile.
De gustibus
Introduzione ai bovini e alle loro razze
Quando pensiamo a una mucca, di solito ci viene in mente un’unica immagine: un grande animale placido in un prato verde che produce latte. In realtà, il mondo dei bovini è molto più variegato e affascinante di così: esistono centinaia di razze, ciascuna con le proprie caratteristiche, la propria storia e le proprie specializzazioni.
Gli allevatori, nel corso dei secoli, hanno selezionato linee diverse a seconda delle esigenze locali: in certe regioni serviva più latte per produrre formaggi, in altre più muscoli per la carne, e in altre ancora animali resistenti per il lavoro nei campi. Oggi, grazie a questa selezione, possiamo distinguere tre grandi “vocazioni” delle razze bovine:
- Razze da latte 🥛: ottime produttrici di latte, spesso molto abbondante, adatto alla trasformazione in formaggi, yogurt e burro.
- Razze da carne 🥩: caratterizzate da una muscolatura sviluppata e da una crescita rapida, ideali per bistecche e arrosti di qualità.
- Razze a duplice attitudine ⚖️: un po’ via di mezzo, capaci di fornire buone quantità sia di latte sia di carne, spesso apprezzate negli allevamenti familiari o tradizionali.
Dietro queste differenze non c’è solo una questione di resa economica: scegliere una razza significa anche valorizzare un territorio, rispettarne la storia agricola e orientare la qualità del cibo che arriva sulle nostre tavole.
Conoscere le razze bovine non è quindi un esercizio per addetti ai lavori: è un modo per capire meglio cosa mangiamo, da dove arriva e perché ha quel sapore unico.
Meta del giorno
🏞️ TOUR "MERAVIGLIE DI ABRUZZO E MOLISE" – ITALIA
🗓️ Durata: 7 giorni | 📍 Regioni: Abruzzo e Molise
🧳 Periodo ideale: maggio – ottobre | 🎯 Target: coppie, famiglie, amanti della natura
🧳 Periodo ideale: maggio – ottobre | 🎯 Target: coppie, famiglie, amanti della natura
🏙️ Giorno 1 – L’Aquila: storia e rinascita
- Arrivo e check-in in hotel 4*
- Visita guidata al centro storico e alla Basilica di Collemaggio
- Cena tipica abruzzese
Costo: €140 (hotel, visita, cena)
- Arrivo e check-in in hotel 4*
- Visita guidata al centro storico e alla Basilica di Collemaggio
- Cena tipica abruzzese
Costo: €140 (hotel, visita, cena)
🌿 Giorno 2 – Gran Sasso e Campo Imperatore
- Escursione in funivia a Campo Imperatore
- Pranzo in rifugio con prodotti locali
- Passeggiata panoramica
Costo: €110 (funivia, pranzo, guida)
- Escursione in funivia a Campo Imperatore
- Pranzo in rifugio con prodotti locali
- Passeggiata panoramica
Costo: €110 (funivia, pranzo, guida)
Corso di politica internazionale
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